Demarco
Il demarco (in greco antico: δήμαρχος?) nell'antica Atene era il magistrato a capo dei demi, che ai tempi della riforma di Clistene erano 139; teneva anche il registro dei cittadini maggiorenni[1] e di quello concernente le proprietà immobiliari, usato a fini fiscali.
Il suo potere è stato paragonato a quello di un capovillaggio o, con terminologia moderna, quello del sindaco[2].
I singoli demi avevano anche competenze in tema di culti religiosi: nei demi rurali i demarchi avevano il compito di organizzare le piccole Dionisie, con funzioni analoghe a quelle che per l'intera polis erano esercitate dall'arconte, sia pur con poteri minori.
Nel mondo romano svolgeva una funzione simile il tribuno della plebe[3][4].
Note
- ^ Claude Mossé, Il cittadino nella Grecia antica, Armando Editore, 1998
- ^ Giovanni Caselli, Giuseppe M. Della Fina, Le grandi civiltà del mondo antico, ed. Giunti, Firenze, 1999, p. 116.
- ^ Nicola Corcia, Storia delle due Sicilie dall'antichità più remota al 1789, Volume 2 Tip. Virgilio, 1845.
- ^ Francesco Sansovino, Del governo de regni et delle republiche antiche e moderne - libri XXI, 1566, Biblioteca Pubblica Bavarese, 2009.
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