Paolo Landi

Paolo Landi

Paolo Landi (Borgo San Lorenzo, 7 maggio 1953) è un giornalista, scrittore e manager italiano attivo nel campo della comunicazione e mass media.

Biografia

Si forma alla facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri dell'Università degli Studi di Firenze, dove si laurea con Mario Luzi.[1]

Inizia a lavorare nel campo della comunicazione culturale scrivendo di teatro, cinema e televisione su quotidiani e settimanali. È stato ufficio stampa di Vittorio Gassman[2] e, per 8 anni, del Premio Riccione per il teatro sotto la direzione di Franco Quadri.

Dal 1991 ha affiancato Oliviero Toscani nelle campagne sociali per il marchio United Colors of Benetton, di cui è stato direttore della comunicazione fino al 2010.[3] Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Fabrica, il Centro di ricerca per la comunicazione di Benetton contribuendo a realizzare progetti di cinema (con la direzione di Marco Müller)[4], musica (con la direzione di Michael Galasso e poi di Andrea Molino)[5], design (con la direzione di Jayme Hayon), fotografia (con la direzione di James Mollison)[6] ed è stato Direttore editoriale del magazine Colors,[7] fondato da Tibor Kalman.

Sostenitore della teoria sulla industrie citoyenne (l'impresa come un "cittadino" che partecipa concretamente alla vita sociale), si è impegnato per educare all'uso consapevole dei media[8], partecipando a seminari e workshop internazionali e insegnando, come docente a contratto, al Polidesign del Politecnico di Milano, allo IUAV di Venezia, e all'Istituto Marangoni di Milano.

Ha collaborato con le seguenti testate giornalistiche: Il manifesto, Panorama, L'Europeo, Linus, Comix, Donna Moderna, Posh, Pagina99.

Scrive sui magazine online Doppiozero e Minima&Moralia.

Opere

  • Lo snobismo di massa, prefazione di Pier Vittorio Tondelli, Bologna, Lupetti, 1991. ISBN 8885838669.
  • Il cinismo di massa, Milano, Sperling & Kupfer, 1994. ISBN 9788820019037.
  • Manuale per l'allevamento del piccolo consumatore Torino, Einaudi, 2000. ISBN 9788806155551.
  • Volevo dirti che è lei che guarda te - La televisione spiegata a un bambino, prefazione di Beppe Grillo, Milano, Bompiani, 2006. ISBN 9788845256455.
  • Impigliati nella Rete, Milano, Bompiani 2008. ISBN 9788845259128.
  • La pubblicità non è una cosa da bambini, Brescia, La Scuola, 2009. ISBN 9788835023203.
  • Instagram al tramonto, Milano, La Nave di Teseo, 2019. ISBN 9788893950565.
  • Snob come Proust, con Marina Giusti del Giardino, Milano, Baldini+Castoldi, 2022. ISBN 9791254940389.
  • La dittatura degli algoritmi. Dalla lotta di classe alla class action, Lecce, Krill Books, 2024. ISBN 978-8894477771.

Note

  1. ^ Educhiamo i bambini a essere liberi (anche dalla pubblicità) (PDF), su archivio.unita.news.
  2. ^ Stefano Lorenzetto, Paolo Landi: «Instagram tramonta, voglio spiegarlo a Chiara Ferragni », su Corriere della Sera, 27 novembre 2019. URL consultato il 5 aprile 2020.
  3. ^ Benetton e Toscani si lasciano dopo 18 anni - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 aprile 2020.
  4. ^ SemiColonWeb, Fabrica incontra il pubblico a Bologna, su news.cinecitta.com. URL consultato il 4 aprile 2020.
  5. ^ WINNERS: Multimedia Music Action by Fabrica and Brisbane Festival, su 2005to2007.fabrica.it. URL consultato il 4 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2016).
  6. ^ Design Knowledge Farming | diid [collegamento interrotto], su disegnoindustriale.net. URL consultato il 4 aprile 2020.
  7. ^ Brandjournalism, Colors, lo sguardo dissacrante sul mondo del gruppo Benetton, su Brand Journalism, 20 marzo 2014. URL consultato il 4 aprile 2020.
  8. ^ Il mago del marketing, su lastampa.it, 22 giugno 2013. URL consultato il 5 aprile 2020.

Collegamenti esterni

  • Paolo Landi su einaudi.it
Controllo di autoritàVIAF (EN) 19795083 · ISNI (EN) 0000 0000 2441 6829 · SBN RAVV048967 · LCCN (EN) n79012088 · GND (DE) 133016412 · BNF (FR) cb12562916w (data)
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