Peter Schenk

Arabiae Felicis, Petraeae et Desertae nova et accurata delineatio

Peter Schenk, o Pieter Schenck o Petrus Schenck il Vecchio (Elberfeld, 26 dicembre 1660 (battezzato) – Lipsia o Amsterdam, 1711 (1713)), è stato un incisore, editore e cartografo olandese del secolo d'oro di origine tedesca.

Biografia

Ritratto di Johannes Dolaeus, mezzatinta di P.Schenck da un suo dipinto
Un'aquila con diversi altri uccelli (incisione)
Mercato delle carni grande e piccolo e del pesce

Padre di Pieter, fu allievo di Gerard Valck[1][2][3]. Operò ad Amsterdam dal 1675[1] o dal 1683[2][3] al 1711, mentre dal 1700 visitò regolarmente la Fiera di Lipsia[1], dove aveva anche un negozio, in seguito gestito dal figlio Pieter[3]. Nel 1686, assieme a Gerard Valck, ricevette un privilegio per la stampa e la vendita delle sue opere[3]. Il 2 novembre 1687 sposò a Buiksloot, un sobborgo di Amsterdam-Noord, Agata Valck, sorella dell'artista Gerard Valck[1]. Anche se Schenck non si recò mai in Inghilterra, tuttavia produsse opere per il mercato inglese come il suo maestro[1]. Le più note pubblicazioni del sodalizio Valck-Schenck furono la seconda edizione della Celestial Atlas Harmonia Macrocosmica di Andreas Cellarius (1708) e un'edizione del Novus Atlas di Johannes Janssonius, intitolato Atlas Anglois e pubblicato a Londra da David Mortier (1715)[3]. Augusto II, re di Polonia e principe elettore di Sassonia, lo nominò incisore del re[4].

Si dedicò soprattutto alla pittura ritrattistica, eseguì vedute topografiche e rappresentò soggetti storici, di genere[1], tra cui scene galanti, e biblici[5]. Utilizzò la tecnica della mezzatinta fin dal 1695, principalmente per la realizzazione di mappe geografiche[2]. La famiglia Schenck, assieme ai propri soci, fu tra i più noti e prolifici editori di Amsterdam nel XVIIIº secolo[3]. La maggior parte degli atlanti da essa pubblicati furono ristampe a partire da tavole acquistate da altri cartografi[3]. Anche se non originali, le opere dell'artista e della sua famiglia furono finemente realizzate, in linea con le mappe e le incisioni del periodo[3].

Furono suoi allievi i figli Jan, Leonard e Pieter[1].

Note

  1. ^ a b c d e f g Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie
  2. ^ a b c National Portrait Gallery
  3. ^ a b c d e f g h The Web Gallery of Art
  4. ^ Biografisch Woordenboek der Nederlanden
  5. ^ Enciclopedia online Treccani

Bibliografia

  • (EN) "Pieter Schenck (1660-1711), Engraver and publisher", su National Portrait Gallery, 2016. URL consultato il 24 novembre 2016.
  • (EN) Emil Kren, Daniel Marx, "SCHENCK, Pieter", su The Web Gallery of Art, 2016. URL consultato il 24 novembre 2016.
  • (NL) "Peter Schenk (I)", su Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie, 2016. URL consultato il 24 novembre 2016.
  • "Schenk, Pieter", su Enciclopedie on line - Treccani.it, 2016. URL consultato il 24 dicembre 2016.
  • (NL) Abraham Jacob van der Aa, Karel Johan Reinier van Harderwijk;Gilles Dionysius Jacobus Schotel, Biografisch Woordenboek der Nederlanden, vol.XVII°, Haarlem, J.J. van Brederode, 1874, pp. 287-288. URL consultato il 19 dicembre 2016.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • (EN) Pieter Schenck in Artnet, su artnet.com.
  • (FR) Pieter Schenck - Base Joconde, su culture.gouv.fr.
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